"Nel giorno 31-10-2010 a Mortara si è svolta la seconda prova regionale del campionato di categoria senior che mi ha vista partecipe.
Sono partita a parallela,attrezzo in cui portavo per la prima volta il tkatchev,salto che ho eseguito quasi correttamente...peccato fossi un pò lontana dallo staggio e questo ha portato Paolo ha toccarmi.Il resto dell'esercizio non l'ho eseguito con la stessa precisione di cui ero stata capace in allenamento.Concludo così con uno scarsissimo e meritato 9.25.
Proseguo alla trave (la mia bestia nera a quanto pare!): prove senza sbilanciamenti e gara con 3 cadute. Peggio di cosi non potevo fare.
Si continua la rotazione ed è il turno di corpo libero,nessuna caduta ma a detta di Paolo " da due e mezzo non si arriva a gambe aperte, da uno e mezzo salto non si mette un piede fuori dalla pedana e per due avvitamenti non si fa un passo all'arrivo che sembra una staccata "... come dargli torto?
Si conclude a volteggio, riesco finalmente a fare un buon salto ma purtroppo non fermo l'arrivo e prendo così circa un punto di penalità.
Finita la gara torno a casa con tanta delusione e ancora più voglia di tornare in palestra ad allenarmi perchè probabilmente ... non valgo così poco e fra tre settimane avrò modo di dimostrarlo anche a me stessa spero.
E' quello in cui credo."
Erika
(Classifica: http://www.fgilombardia.it/pdf/classifica_gara_00004375.pdf )
1 commenti:
Questa volta scrivono loro e commento io… “Portare un salto di staggio non è da molte, soprattutto in un panorama di Senior che lavorano costantemente su 4 attrezzi ridotto all’osso, e va ad Erika il merito di essere in costante crescita nonostante le “avversità” che gli impegni e la crescita per una ragazza quasi maggiorenne possono costituire. Questo però non deve far perdere l’attenzione su quegli elementi che per una veterana costituiscono repertorio di base. Non è lo 0,50 tolto per “sfioramento” del tecnico che pregiudica un attrezzo se ben eseguito… Nondimeno si può “perdere il controllo” dopo il primo errore in trave, scaturendone altri due… Ciò che serve è solo un maggior impegno in palestra, vivendo il dover eseguire esercizi in situazione di gara (senza tappeti!) come l’obbiettivo da raggiungere ed inseguire, e non come un “Oddio ma devo proprio”…
Volteggio splendido, salto teso stra-riconosciuto e valore assegnato, peccato per l’umore sotto i piedi dalle prove precedenti, …alle volte, spesso, la differenza di un passo più o di uno meno la fa proprio la tenacia anche nelle situazioni più critiche. Corpo libero commentato a dovere.
A volte ci si ritrova ad un passo dal raggiungere il “tesoro”, il terreno frana sotto i piedi, …viene voglia di tirarsi su e tornare indietro. Ma quel tesoro rimane a pochi passi, è costato tanto, miglia sono state percorse per raggiungerlo… sangue e sudore, lacrime e quanto altro è stato speso… e allora forse vale la pena di non tornare indietro, di risalire dalla caduta, di arrampicarsi sul pendio, e di compiere quegli ultimi passi, per quanto altra fatica possano riservare, e raggiungere ciò che è giustamente SI E’ MERITATO.
Il “tesoro” è per ciascuno qualcosa di diverso, per alcuni un’Olimpiade, per altri una gara portata a termine per ciò che sanno fare, con la gioia di aver realizzato ciò per cui si è lottato, portandolo a compimento, qualunque sia il posto in classifica. Per me il “tesoro” è avere delle atlete pronte a non tirarsi indietro mai, e pronte a lottare sempre e comunque insieme a me e al gruppo di compagne che hanno al seguito.
E questo tesoro sono sicuro di averlo già trovato.
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